Una piazza dedicata alle vittime di tutte le migrazioni

Il Comune di Foligno, con delibera della Giunta comunale atto 212 seduta del 10 giugno 2016, intitola una nuova area di circolazione “Piazzetta 3 ottobre” in memoria delle vittime di tutte le migrazioni, nella zona del polo scolastico tra la via “Giorgio Guarrella '' e e la via denominata ''Passaggio Europa''.

La Giunta comunale, come descritto nel comunicato stampa, “ha deciso di accogliere la proposta della Diocesi di Foligno e di dedicare uno spazio in memoria delle vittime di tutte le migrazioni e per la promozione della giornata del 3 ottobre”.
Ricorrenza, quest'ultima, istituita recentemente con la legge n° 45 del 21 marzo 2016, che istituisce una giornata nazionale in memoria di tutte le vittime delle migrazioni.

Il 3 ottobre 2013 un’imbarcazione carica di rifugiati in maggioranza eritrei affonda a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa. La conta, alla fine è di 368 morti tra bambini, donne e uomini. Dalla strage di Lampedusa a oggi, sono morte almeno altre 8000 persone nel Mediterraneo. Questi numeri rappresentano ormai un bollettino di guerra che rischia di creare nei cittadini e cittadine italiani assuefazione e far pensare che si tratti di tragedie inevitabili.

La Diocesi di Foligno da anni, come sottolinea la nota dell’amministrazione comunale, è impegnata nelle scuole del nostro territorio con il Progetto Cittadini del Mondo “che vuole far prendere coscienza agli studenti del tema dei rifugiati e dell'accoglienza, proprio in questo momento di forti tensioni e di tentativi di chiusura dei confini europei. La giunta ha accolta la richiesta della nuova denominazione in questo punto della città, affinché questo messaggio rivolto soprattutto alle giovani generazioni, possa contribuire a superare quell’indifferenza o peggio la chiusura, che purtroppo sta caratterizzando sempre più i nostri giorni”.

La Giornata della Memoria vuole essere uno spazio del ricordo e della commemorazione ma al contempo il momento per affrontare e discutere del fenomeno migratorio nel nostro territorio, negli spazi politici, nelle parrocchie, nelle associazioni, negli oratori, in modo capillare diffondendo la cultura dell’informazione, dell’accoglienza, dell’integrazione, della solidarietà, del bene comune, con l’obbiettivo di costruire una nuova Europa: l’Europa dei popoli, l’Europa che abbatte i muri per costruire ponti di relazione.

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