Piazzetta tre ottobre dedicata alle vittime di tutte le migrazioni

Dopo Roma anche la Città di Foligno ha dedicato, mercoledì 14 dicembre, nella zona del polo scolastico tra via Giorgio Guarrella e via Passaggio Europa, una nuova area “Piazza 3 ottobre”. La cerimonia si è svolta nell’ambito delle iniziative del progetto “Cittadini del mondo” per la Giornata internazionale sull’immigrazione dell’ONU. Questa, com’è stato sottolineato da Tareke Brahne Presidente del Comitato 3 Ottobre, “è la seconda piazza in Italia a portare questo nome in cui si vuole fare memoria, a partire dal quella del 3 ottobre 2013 dove morirono a largo delle coste di Lampedusa 368 persone, di tutte le vittime delle migrazioni”. La cerimonia, a cui hanno partecipato il sindaco Nando Mismetti, il vescovo Gualtiero Sigismondi, Donatella Porzi presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Umbria, don Luigi Filippucci Migrantes Umbria e responsabile del Progetto Cittadini del Mondo, autorità civili e militari, delegazioni di studenti delle scuole secondarie di secondo grado di
Foligno accompagnati dai loro insegnanti e dirigenti scolastici. Nonostante la drammaticità dell'evento e le forti emozioni suscitate, non si è trattato, purtroppo dell'ultimo grave naufragio verificatosi nel Mediterraneo. In questi 3 anni le stragi sono continuate, l'ultima il 4 dicembre scorso, al largo delle coste della Libia, con un bilancio, di 16 morti e 800 superstiti.
L’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati prevede che nel 2016 si raggiungerà un numero senza precedenti di migranti annegati nel Mediterraneo. Solo nei primi 10 mesi di quest’anno sono stati 4899 i migranti morti nel tentativo di raggiungere l’Europa. Dopo il 3 ottobre sono morte nel Mediterraneo 11.400 persone. Donne, uomini, bambini che hanno cercato e che stanno tentando di scappare dalle guerre, dalla fame, dalla miseria, dalle dittature, per trovare una nuova speranza. Oggi viviamo una giornata importante – ha
sottolineato il sindaco Mismetti – perché con l’indifferenza si creano nuovi muri quando queste persone sfidano il mare per ritrovare un minimo di dignità. Noi abbiamo fatto la scelta dell’integrazione con l’arrivo dei profughi, rispetto ad altre realtà. Voglio rilevare con forza che le differenze arricchiscono una comunità". Gli studenti hanno accompagnato l’evento
con alcune riflessioni e hanno messo a dimora in viale Marconi, dopo la benedizione del vescovo, tre ulivi simbolo di pace e di fraternità. La Giornata del 3 Ottobre, hanno esortato gli studenti con le loro riflessioni, deve diventare ogni anno nelle nostre scuole un occasione per fare memoria di quanti hanno perso la vita nel tentativo di emigrare. Una giornata per sensibilizzare l’opinione pubblica alla solidarietà civile, al rispetto della dignità umana e del valore della vita di ciascun individuo. Una giornata per educare al fine di sensibilizzare e formare le nuove generazioni sui temi dell’immigrazione e dell’accoglienza. Tra le considerazioni proposte anche una tratta dall’omelia pronunciata da Papa Francesco a
Lampedusa l’8 luglio 2013 nella quale il Papa chiedeva: “chi ha pianto per la morte di questi fratelli e sorelle? Chi ha pianto per queste persone che erano sulla barca? Per le giovani mamme che portavano i loro bambini? Per questi uomini che desideravano qualcosa per sostenere le proprie famiglie? Siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere, del ‘patire con’: la globalizzazione dell’indifferenza ci ha tolto la capacità di piangere”. L’intensa giornata si è poi conclusa con la presentazione del XXV Rapporto Immigrazione redatto da Caritas Italiana e Fondazione  Migrantes sul tema “La cultura dell’incontro” presso l'aula magna dell'Istituto Tecnico Economico “F. Scarpellini”, relazionata da Sara Vatteroni, collaboratrice della Migrantes organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana.

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