Lettera alle istituzioni a cura degli studenti e delle studentesse degli Istituti superiori di II grado di Foligno
(Letta il 16 APRILE 2011 in Piazza della Repubblica a Foligno in occasione dell’iniziativa “Abbraccio alla città. IO CONTO, NOI PARTECIPIAMO” ed in presenza del Vescovo Mons. Gualtiero Sigismondi ed il Sindaco Dott. Nando Mismetti, partecipanti circa 500 studenti)
Durante il progetto “Cittadini del mondo” noi ragazzi delle scuole superiori di secondo grado di Foligno abbiamo partecipato ad incontri riguardanti legalità, cittadinanza e salvaguardia del Creato. Abbiamo avuto modo di incontrarci con personaggi rilevanti in questo scenario come il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e l’ex magistrato Gherardo Colombo. Grazie a questa iniziativa abbiamo compreso che la libertà di pensiero ed espressione dipendono dal rispetto delle regole e della legalità. Questa parola seppure astratta diventa concreta quando tutti noi, comprese le istituzioni che hanno il compito di amministrare la giustizia e svolgere servizi di utilità pubblica, non si lasciano sopraffare dall’individualismo, piuttosto, guardiamo alla collettività in nome delle regole e accettiamo la libertà altrui come la nostra. Ci siamo incontrati inoltre con il giornalista calabrese Lucio Musolino, che ci ha riportato la sua esperienza di vita: minacciato e poi licenziato per i suoi articoli, dove denunciava gli innumerevoli casi di corruzione e di mafia che persistevano nel suo territorio. Come lui Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Don Pino Puglisi, Peppino Impastato, don Luigi Ciotti e tantissimi altri che si sono impegnati o si impegnano tuttora nella denuncia di illegalità e di storie di mafia per cercare di depurare il marcio che deturpa la società.
Per questo noi ragazzi che saremo il futuro, che ci troveremo in prima fila a combattere contro ogni ingiustizia, sopruso e ogni associazione che lede la libertà e la sicurezza pubblica, chiediamo alle istituzioni di essere ascoltati, di trovare sempre una porta aperta, di avere menti libere in terre libere. Chiediamo la sicurezza, la verità, la trasparenza nelle informazioni. Ci battiamo per non dimenticare e per portare sempre alto il nome di quelle persone che sono morte consapevoli che le loro idee sarebbero rimaste nei secoli, che hanno speso o spendono la loro vita per la giustizia, per la voglia di cambiare, e che hanno deciso di restare e lottare invece che fuggire.
Chiediamo ai nostri politici una mano per riprenderci da quel senso di smarrimento che la crisi ha lasciato in noi e che ha reso ancora più importante l’operato dei vari soggetti sociali a partire dalla scuola. Non è né di tagli né di informazione mediata che abbiamo bisogno, perché crediamo che la cultura ci renda liberi e che vi spaventi. Vogliamo farvi presente che noi giovani ci siamo in modo attivo e partecipe per cambiare e per migliorare lo stato di mediocrità in cui noi insieme a voi, cari politici, viviamo. Non siamo solo la generazione di face book, reality e dell’inconsistente apparenza che spesso il mondo di oggi richiede, ma siamo anche la generazione pronta a prendere in mano le redini della società per guidarla verso un progressivo rinnovamento. Chiediamo più fiducia e possibilità.
Pensiamo a quanto siano riprovevoli le eccessive somme di denaro di cui usufruisce la maggior parte dei politici e degli ecclesiastici: perché con gli esagerati stipendi di oltre novecento parlamentari, molte aziende eviterebbero di mandare in cassa integrazione i propri dipendenti, e che gli apparati del Vaticano potrebbero essere più sobri, per simboleggiare coerentemente i cardini del cristianesimo ovvero carità e povertà.
La Chiesa insegna i valori che dovrebbero guidare la vita di ogni uomo, gli stessi che dovrebbero essere dettati dalle coscienze anche di chi non crede. Riteniamo che i suoi insegnamenti devono essere profondi e più al passo con i tempi; talvolta il linguaggio di alcuni sacerdoti è lontano da quello di noi giovani e l’atteggiamento di questi non è sempre aderente agli insegnamenti del Vangelo. Auspichiamo che la Chiesa possa modernizzarsi per condurci ad una giusta visione religiosa.
Per ultimo, ma non per importanza, chiediamo se mai sarà possibile realizzare da parte nostra iniziative in ambito dell’educazione allo sviluppo sostenibile. Noi giovani studenti ci offriamo di collaborare con voi istituzioni attraverso interventi esterni, per rendere più partecipe la popolazione su tali tematiche. Parlando del nostro piccolo, nell’avvio di iniziative come la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, noi potremmo svolgere una funzione di informazione.
Siamo al corrente di proposte operative come la giornata della salvaguardia del Creato organizzata dalle diocesi alla quale vorremmo prendere parte in prima persona. Necessitiamo di più spazi per i giovani in cui realizzare incontri, confronti e maturare i nostri interessi. Non dobbiamo essere lasciati in disparte bensì essere presi maggiormente in considerazione perché dimostriamo con questa lettera e lo faremo altrettanto con i fatti, quanto per noi sia indispensabile la nostra collaborazione con chi si trova al potere. Cum cordia significa con il cuore, perciò è la concordia che ci prefiggiamo di raggiungere all’interno della nostra società.
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