La riflessione di don Luigi Filippucci sull'educazione alla cittadinanza responsabile

Avendo partecipato al convegno dei direttori degli Uffici Pastorale del lavoro e delle  scuole di Formazione Socio-Politica, che si è svolto a Roma dal 2 al 3 marzo 2012 presso il Centro Congressi di via Aurelia, che ha visto la presenza di circa 350 delegati provenienti dalle diocesi italiane,  vorrei condividere quanto emerso dalle relazioni e dal dibattito.

Dopo l’apertura di S.E. Mons. Mariano Crociata, il Prof. Lorenzo Biagi, Segretario generale della Fondazione Lanza di Padova ha presentato l’indagine sulle esperienze diocesane di formazione all’impegno socio-politico.  Nelle 226 diocesi italiane, 96 attuano iniziative di formazione all’impegno sociale e politico, le scuole sono presenti  in quasi tutte le regioni, fatta eccezione  della Liguria e della Basilicata. In Umbria esiste attualmente una sola esperienza a Città di Castello,  nata nel 2005.  Le scuole in genere sono emanazione delle Diocesi e hanno come riferimento l’Ufficio della pastorale sociale e del lavoro, realizzate anche con le associazioni cattoliche locali.

Durante la due giorni si è parlato di quali contenuti devono animare la formazione: Parola di Dio e Dottrina Sociale della Chiesa;  di quali metodi: cercare una strada che apra il cuore e la mente e di quale meta: quella di formare persone libere e protagoniste nella città dell’uomo. Ma la caratteristica fondamentale per trasmettere valori deve essere, ha affermato don Walter Magnoni,  quella della passione educativa, quindi servono persone appassionate che facilitino l’attuazione di certi valori  sulla società tutta.

Mons. Crociata, nel ringraziare per la vivacità delle esperienze, ha lanciato una sfida, quella di tenere alto il profilo dell’offerta formativa. E, pur riconoscendo la "centralità dei contenuti dottrinali e sociali delle scuole in atto", ha affermato che non bisogna "perdere di vista ciò che precede e ciò che segue". A monte di un’iniziativa simile di formazione "c’è la dimensione spirituale" che ne è "parte integrante"; e come conseguenza "esperienze pratiche di apprendistato sul campo, elaborate e applicate in modi differenziati".  E per concludere alcune puntualizzazioni: accompagnare chi s’impegna sul territorio, elaborare "una proposta organica, atta a costruire un modello ideale di riferimento, nella convinzione che la formazione richiede organicità, coerenza, metodo, tempi di maturazione, percorsi di esperienza".

Un invito, nella nostra situazione socio politica, a reagire alla tentazione di chiudersi nel privato scaricando su altri la responsabilità di prendersi cura del bene comune, dobbiamo tutti essere partecipi, poiché abbiamo la cultura adeguata per farlo. Il globale, l’europeo non possono prescindere dal locale, ma per poi riproiettarci verso orizzonti più alti.

E’ stato, il convegno, una buona pratica di fiducia e di speranza. E’ forse giunto il momento, anche per la nostra Diocesi di Foligno di avviare un dibattito ed una riflessione ad ampio raggio che aiuti “ogni persona” ad essere presente sul territorio con “competenza” e con “passione”.

Don Luigi Filippucci

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