Riscoprire insieme l'essenza ed il valore della persona
Intervista all’ing. Maurizio Mattioli vice-direttore dell’Ufficio pastorale per i problemi sociali ed il lavoro della Diocesi di Foligno e responsabile della Semoter s.n.c., impresa che si occupa di strade e di movimento terra costituita nel 1968. Ha collaborato nell'esecuzione di lavori stradali con primarie imprese su tutto il territorio nazionale. Dal 1997 opera prevalentemente in Umbria avendo iniziato l'attività di produzione e vendita inerti.
Qual è l’obbiettivo del convegno diocesano “Giovani e Lavoro”?
Che tutti i partecipanti, a cominciare naturalmente da me, riescano ad ascoltare e non solamente sentire, la voce dei giovani perché solo così potremo sperare di poter collaborare con loro per cercare e trovare soluzioni ad un futuro lavorativo diverso e migliore.
L’occupazione dei giovani tra 18 e 29 anni continua a calare. Nei primi 9 mesi del 2011 secondo i dati dell’ISTAT si sono persi ottantamila posti di lavoro. Una donna su due è occupata. Secondo lei, che è un imprenditore, quali possono essere gli snodi politici e culturali per uscire da questa crisi economico-finanziaria e mettere al centro la persona umana, in particolare le nuove generazioni, ed il capitale sociale?
Ritengo di non aver la capacità né la presunzione per proporre soluzioni pronte ed efficaci ai tanti problemi che affliggono il nostro paese. Di certo credo che ciascuno di noi debba impegnarsi a ritrovare se stesso, la nostra essenza, evitando di impostare la propria vita aderendo ad un’immagine falsa, esteriore, di superficie che impedisce la vera comprensione e il rispetto per l’altro.
C’è secondo lei un’emergenza educativa nel mondo anche del lavoro?
La risposta è già contenuta nella precedente.
Come continuare il percorso intrapreso dalla Commissione diocesana per i problemi sociali ed il lavoro, sui temi del bene comune, dei giovani, dell’imprenditoria, della famiglia, del lavoro, della giustizia sociale, nella pastorale ordinaria intercettando la vita quotidiana?
Il problema è contenuto proprio nell’ultima parte della domanda. Come si fa in una quotidianità così pressante, soffocante, perché piena di mille problemi, le mille scelte da operare, come si fa, ripeto, a scoprire quel filo sottile, ma fondamentale al quale è necessario legare la nostra vita e la nostra storia? Occorre dunque farsi accanto l’uno all’altro e trovare insieme anche piccoli spazi per momenti di riflessione e di confronto, per riscoprire l’essenza e il valore della persona, la vera speranza, che non è certo il banale ottimismo, ma qualcosa che va molto oltre il contingente. Solo giunti a questo punto, anche l’agire pratico potrà essere utile e costruttivo.
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